martedì 30 gennaio 2007

Da S.Felice Circeo a Ponza

Il prologo al raduno di kayaks delle isole pontine era rappresentato dalla traversata da S.Felice Circeo all'isola di Ponza,22 mg da coprire in circa 6 ore.Dopo la notte trascorsa nel parco del Circeo in capanne di legno,scossi dai suoni piu' strani e sinistri degli animali,ci siamo svegliati prestissimo per raggiungere il porto e prepararci alla partenza.L'allegra romanita' dell'organizzazione ha gia' contagiato tutti,infatti invece di partire alle 07,30 stabilite,partiamo alle09,00.Il mare e' calmo e la giornata sara' una delle piu' belle del settembre.Alla partenza la barca appoggio ci aspetta a un centinaio di metri,prima di incastrarmi nel mio kayak penso a come mi sentiro' al mio arrivo,se un arrivo ci sara'.E' la prima volta che affronto 40 Km di mare aperto,non mi conosco in questa strana esperienza.Sara' la voglia di scoprire,che mi ha spinto fin qua'?.Capire se un passo in piu' e' possibile farlo,nella vita come nelle passioni.Provo a scrutare l'orizzonte,ma oltre al mare ed il cielo non si vede nient'altro.Visto sulla cartina prima di partire,questo frammento di mare mi sembra eterno.La rotta di 190° e' giusta ,ma con la coda dell'occhio seguo il gruppo.Siamo in 13,ma oggi non posso permettermi idee scaramantiche.Dopo un'ora un'ombra appare all'orizzonte,e' la piccola isola di Zanone a poche miglia da Ponza.Acora un'ora da pagaiare per vedere Ponza come una nuvola che galleggia sull'acqua.Gli occhi sono fissi sulla meta e cosi' mi trovo lontanissimo dal gruppo a causa della forte corrente.Per fortuna la barca appoggio e' presente seppur lontana.Forse avranno pensato che volessi fare il solitario.A meta' del percorso e riuniti,ci concediamo un frugale pasto con lo spettacolo di uno che decide di prendersi un bagno,necessita' fisiologiche?Il colore cobalto del mare e la sua notevole profondita' mi convincono ad un eskimo,in cui cerco il fondo non troppo distante, solo 300 mt!Quando ,solo in mezzo al mare,ripensando a quel momento, un'emozione indelebile mi assale.Ormai siamo a casa ,ancora 10 mg che ci lasciano vedere il passaggio tra l'isola di Gavi e Ponza.Alla loro destra appare anche Palmarola a chiudere il cerchio delle Pontine!Sono un po' rattrappito dalla vita in giu' ,pero' mi sento bene anche perche' l'isola cresce sempre di piu' con il ritmo delle pagaiate.La prima spiaggia che si presenta ai nostri occhi e' la meta dell'approdo dove noto inconsciamente ,una sensazione di rammarico per averci impiegato meno tempo del previsto.La spiaggia di S.Antonio ,a destra del porto,ci accoglie tra le sue sabbie come una madre premurosa di far riposare i suoi cari.Sara' la base dei prossimi giorni,con il paesetto alla sua sinistra,ben colorato quasi a far invidi ad un quadro naif.Domani ,con l'arrivo degli altri kayaks,iniziera' il raid delle Pontine,ma il senso dell'infinito e della trascinante inquietudine del mare aperto restera' impressa nelle braccia e nella mente. Luca Andrei

domenica 21 gennaio 2007

La Maddalena in Kayak

La foto non rispecchia certamente le bellezze dei luoghi ne i colori dell'acqua delle innumerevoli cale dell'arcipelago della Maddalena, ma fa riflettere vedere che in altre zone italiane si puo' ancora campeggiare, come in simili baie. Naturalmente la nostra locazione era dentro il campeggio, di cui voglio farne il nome, Abbatoggia, situato sulla punta piu' estrema dell'isola della Maddalena. Quella volta io e mia moglie avevamo scelto di fare base in quel campeggio e di muoversi giornalmente verso le mete che piu' ci affascinavano. E' il paradiso del kayak ed in queste parole e' racchiusa tutta la bellezza, i colori, i profumi di tali luoghi ancora magici. Si puo' pagaiare per ore senza trovare presenza umana, si puo' ancora sceglire quale cala confa' di piu' alle circostanze, si puo' camminare sulle spiagge in sola compagnia di grossissimi corvi che sembrano aquile! Di fronte al camping si aprono a ventaglio le isole dell'arcipelago, che distano da questo non piu' di quattro miglia. Pero' c'è sempre da fare i conti con i venti, perche' nello stretto tra la Maddalena ed il suo arcipelago, l'effetto Venturi fa aumentare notevolmente il vento che puo' creare notevoli difficolta' nel rientro alla base. Per descrivere questi luoghi non basterebbe un libro, debbo solo dirvi di provare ad andarci scegliendo, naturalmente , i mesi di minor esodo. Fate molta attenzione ai traghetti, ai gommoni, ai panfili che sfrecciano incuranti del piccolo naviglio tra le varie isole. Quanto detto puo' sembrare l'opposto della solitudine accennata prima, purtroppo in mezzo al mare sono loro i padroni. Fortunatamente dove per noi bastano alcuni centimetri di fondo a loro necessitano metri di acqua! Dimenticavo di menzionare l'Isola di Caprera che, avendo due coste morfologicamente diverse, regala visioni di rara bellezza mista a stupefazione per alcune sue cale dove incastrata tra le rocce, prolifica una vegetazione rigogliosa e ricca di piccole polle di acqua dolce. Se avete cominciato a sognare non smettete e gettate le basi per una prossima vacanza nella quale potremmo essererne coinvolti... Roberto

camping nautico all'Elba

Tutto quello che vedete rientrera', come per un magico arcano, dentro i kayaks! Certo si deve pensare esclusivamente allo stretto necessario, perche' nel kayak trovano posto molti oggetti ma il problema nasce quando si scende sulle spiagge e bisogna sollevarlo!!!
Con condizioni di mare ottimali tutto e' fattibile, ma come si presenta la risaccha delle onde, tutto puo' diventare veramente problematico se non pericoloso per le nostre gambe. Se un'onda vi dovesse riempire il kayak, non provate a sollevarlo strusciatelo sulla spiaggia sia pure di ghiaia. Comprendo il dolore che proverete nel sentirlo raschiare!! Questa e' la preparazione del campo notturno dopo una giornata di tranqilla pagaiata, in cui percorremmo circa 20 miglia. Non e' cosi' allarmante, anche perche' le bellezze della costa Elbana, le sue piccole e nascoste cale riparate dai venti, i suoi golfi che in alcuni casi prendono l'aspetto di fiordi, stimolano talmente l'interesse di scoprire sempre luoghi sconosciuti, fan passare le miglia anche se la FAME si fa sentire. Il periplo dell'isola d'Elba non comporta grosse problematiche di approdi, se ne possono trovare di tutti i gusti ed in luoghi idilliaci. Conviene naturalmente non fermarsi , per la sosta notturna, in luoghi affollati perche' oltre ad avere eventuali visite da parte della polizia(rari casi) ,r ischiereste di non dormire per tutta la notte causa l'affollamento notturno da parte dei villeggianti e delle coppie stimolate dalla brezza delle notti estive. In circa tre ,quattro giorni completammo la vacanza nautica, fermo restando che le condizioni meteo furono ottimali.
Abbiamo provato questa sanissima e stimolante avventura in compagnia delle nostre rispettive mogli con due kayak doppi. Dobbiamo sfatare la considerazione sulle donne come sesso debole, si sono comportate da vere pagaiatrici senza mai lamentarsi della fatica e del caldo insopportabile. Nessun privilegio e' stato loro concesso tranne i lavori pesanti come il sollevamento dei kayaks. Le gioie godute in loro compagnia non ci hanno fatto rimpiangere le nostre avventure di soli uomini. Ricordatevi sempre di ascoltare i bollettini meteo, o se conoscete le zone, guardate bene il mare ed i venti al mattino,s ono queste attente osservazioni che determineranno l'esito delle vostre vacanze! Per la partenza e' ottima la spiaggia di S.Giovanni nel golfo di P.Ferraio, da dove, solitamente, si decide se compiere il periplo in senzo orario o contrario, questo spettera' alla vostra perizia e pizzico di avventura. BUON VIAGGIO! Roberto

domenica 14 gennaio 2007

Raduno nelle lipide acque della Capraia

Questa e' la piccola baia dell'isola di Capraia, il paese si trova sulla sinistra della foto , arroccato intorno alla vecchia fortezza usata per molti decenni come penitenziario. Adesso e' stata dismessa da tale scopo e si narra che verra'resa fruibile alla gente di buona volonta'. I kayaks che vedete fanno parte di un discreto raduno organizzato da amici di Milano, che ogni due anni sentono il desiderio di ripetere il periplo dell'isola. Sono circa nove miglia di pagaiata tranquilla, velocita' intorno ai tre nodi marini , intercalata da rallentamenti e soste per ammirare la bellezza veramente incontaminata della costa capraina. Il versante ovest e' selvaggio e ricco di grotte, anfratti, grandi scogli erratici che lasciano piccolissimi pertugi in cui si puo' navigare solo con i kayak. Purtroppo in quel lato non ci sono spiagge o ricoveri dove poter sostare in caso di maltempo. Se nel pagaiare alziamo gli occhi e ci soffermiamo ad osservare le piccole valli che scendono a picco su di noi, possiamo ammirare molte palme nane e numerosi pini cresciuti a dispetto della natura su solitarie rocce. Il lato est, sicuramente piu' dolce e piu' riparato dal maestrale, ci offre una piccola spiaggia sabbiosa verso il lato nord/est mentre a sud non si scende se non saltando dal kayak sugli scogli come farebbe un gatto per non cadere in acqua. Da questo versanre si puo' ammirare con entusiasmo la meravigliosa rocca ed alla base del promontorio dove e' ubicata lambiremo le mura di una antica torre genovese, posta a vedetta delle scorrerie saracene. Ora tocca a voi sognare e pensare ad una bella pagaiata in acque blu indaco. Se vorrete fare il periplo dell'isola non dimenticare di informare molto tempo prima L'Ente Parco perche' sono piuttosto rigidi nel consentire il transito di imbarcazioni,anche se sono kayak, nella zona Ovest che fa parte della riserva integrale del parco. Comunque niente paura ,tutto si puo' fare!!!specialmente con il KAYAK!!!!!Mi dimenticavo di dirvi che, appena fuori dalla Punta dello Zenobito, a sud dell'isola, saremo affascinati dalla vista della vicinissima Corsica,(18 Mg marine dalla punta al porticciolo di Macinaggio)e naturalmente potrebbe, dico potrebbe venire la voglia di provare la traversata, ma dobbiamo ricordarci che se la Guardia Costiera ci dovesse'beccare' avremo la certezza di essere caduti in bocca ad uno squalo bianco. Oltre alla legge,che si potrebbe rendere elastica richiedendo un permesso con l'ausilio di barcha appoggio, ricordiamoci che sono sei/sette ore di pagaiata in mezzo al mare con transito di navi e motoscafi, ma ancor di piu' occhio alle correnti che con il maestrale picchiano verso sud/est e L'isola d'Elba dista ''Appena 21 miglia''!!!!!!! Roberto

Piccole regole per star tranquilli


Quando si prende il mare ci sono alcune piccole ma fondamentali regole da rispettare per non incappare in qualche antipatico speronamento; la legge italiana non è cosi chiara im materia di Kayak, infatti legalmente non siamo ne carne ne pesce, ma il più delle volte siamo catalogati come canoe o jole...Ma al contrario, ciò che è molto chiaro, è il comportamento da tenere quando si naviga in prossimità di porti industriali o turistici; se si attraversa un cono o corridoio di uscita di un porto o di una zona attrezzata per natanti, si deve prestare massima attenzione al traffico in transito, dando sempre la precedenza alle imbarcazioni che stanno navigando nel corridoio. I coni o corridoi di uscita e attracco di piccoli porti o semplici attracchi devono essere segnalati dalle apposite boe di segnalazione, mentre i coni dei porti industriali, commerciali o turistici di dimensioni importanti, sono segnalati dai fari di segnalazione verdi e rossi e dalle mede di traffico. E' consigliabile calcolare sempre con buon anticipo l'attraversamento di questi ultimi porti, perchè il moto ondoso provocato dalle imbarczioni di grosse dimensioni potrebbe essere un problema per noi kayakers, anche per i più esperti...Da non trascurare è il rischio che si corre a navigare in prossimità di porti nelle prime ore del giorno e al tramonto, e scontato, nelle ore notturne specialmente se sprovvisti di qualche dispositivo di segnalazione visivo. Anche in mare aperto o sottocosta si deve prestare massima attenzione ad incrociare la rotta delle imbarcazioni, perchè capita spesso che il pilota del natante in avvicinamento non si avveda della nostra presenza data la poca opera morta del kayak in acqua. E' utile vestirsi con colori vistosi o essere provvisti di un dispositivo di segnalazione acustica a fiato; purtroppo le leggi per la sicurezza in mare esistono, ma più che in strada, non è affatto raro trovare chi le ignora totalmente. Per i soci del KCPC esite, vicino ai castelli ricovero, una bacheca dove vengono affisse le leggi vigenti in materia per una sicura navigazione e le ordinanze comunali sulla balneazione, dateci un'occhiata prima di prendere il mare...buon mare a tutti... Gabriele