martedì 30 gennaio 2007

Da S.Felice Circeo a Ponza

Il prologo al raduno di kayaks delle isole pontine era rappresentato dalla traversata da S.Felice Circeo all'isola di Ponza,22 mg da coprire in circa 6 ore.Dopo la notte trascorsa nel parco del Circeo in capanne di legno,scossi dai suoni piu' strani e sinistri degli animali,ci siamo svegliati prestissimo per raggiungere il porto e prepararci alla partenza.L'allegra romanita' dell'organizzazione ha gia' contagiato tutti,infatti invece di partire alle 07,30 stabilite,partiamo alle09,00.Il mare e' calmo e la giornata sara' una delle piu' belle del settembre.Alla partenza la barca appoggio ci aspetta a un centinaio di metri,prima di incastrarmi nel mio kayak penso a come mi sentiro' al mio arrivo,se un arrivo ci sara'.E' la prima volta che affronto 40 Km di mare aperto,non mi conosco in questa strana esperienza.Sara' la voglia di scoprire,che mi ha spinto fin qua'?.Capire se un passo in piu' e' possibile farlo,nella vita come nelle passioni.Provo a scrutare l'orizzonte,ma oltre al mare ed il cielo non si vede nient'altro.Visto sulla cartina prima di partire,questo frammento di mare mi sembra eterno.La rotta di 190° e' giusta ,ma con la coda dell'occhio seguo il gruppo.Siamo in 13,ma oggi non posso permettermi idee scaramantiche.Dopo un'ora un'ombra appare all'orizzonte,e' la piccola isola di Zanone a poche miglia da Ponza.Acora un'ora da pagaiare per vedere Ponza come una nuvola che galleggia sull'acqua.Gli occhi sono fissi sulla meta e cosi' mi trovo lontanissimo dal gruppo a causa della forte corrente.Per fortuna la barca appoggio e' presente seppur lontana.Forse avranno pensato che volessi fare il solitario.A meta' del percorso e riuniti,ci concediamo un frugale pasto con lo spettacolo di uno che decide di prendersi un bagno,necessita' fisiologiche?Il colore cobalto del mare e la sua notevole profondita' mi convincono ad un eskimo,in cui cerco il fondo non troppo distante, solo 300 mt!Quando ,solo in mezzo al mare,ripensando a quel momento, un'emozione indelebile mi assale.Ormai siamo a casa ,ancora 10 mg che ci lasciano vedere il passaggio tra l'isola di Gavi e Ponza.Alla loro destra appare anche Palmarola a chiudere il cerchio delle Pontine!Sono un po' rattrappito dalla vita in giu' ,pero' mi sento bene anche perche' l'isola cresce sempre di piu' con il ritmo delle pagaiate.La prima spiaggia che si presenta ai nostri occhi e' la meta dell'approdo dove noto inconsciamente ,una sensazione di rammarico per averci impiegato meno tempo del previsto.La spiaggia di S.Antonio ,a destra del porto,ci accoglie tra le sue sabbie come una madre premurosa di far riposare i suoi cari.Sara' la base dei prossimi giorni,con il paesetto alla sua sinistra,ben colorato quasi a far invidi ad un quadro naif.Domani ,con l'arrivo degli altri kayaks,iniziera' il raid delle Pontine,ma il senso dell'infinito e della trascinante inquietudine del mare aperto restera' impressa nelle braccia e nella mente. Luca Andrei

domenica 21 gennaio 2007

La Maddalena in Kayak

La foto non rispecchia certamente le bellezze dei luoghi ne i colori dell'acqua delle innumerevoli cale dell'arcipelago della Maddalena, ma fa riflettere vedere che in altre zone italiane si puo' ancora campeggiare, come in simili baie. Naturalmente la nostra locazione era dentro il campeggio, di cui voglio farne il nome, Abbatoggia, situato sulla punta piu' estrema dell'isola della Maddalena. Quella volta io e mia moglie avevamo scelto di fare base in quel campeggio e di muoversi giornalmente verso le mete che piu' ci affascinavano. E' il paradiso del kayak ed in queste parole e' racchiusa tutta la bellezza, i colori, i profumi di tali luoghi ancora magici. Si puo' pagaiare per ore senza trovare presenza umana, si puo' ancora sceglire quale cala confa' di piu' alle circostanze, si puo' camminare sulle spiagge in sola compagnia di grossissimi corvi che sembrano aquile! Di fronte al camping si aprono a ventaglio le isole dell'arcipelago, che distano da questo non piu' di quattro miglia. Pero' c'è sempre da fare i conti con i venti, perche' nello stretto tra la Maddalena ed il suo arcipelago, l'effetto Venturi fa aumentare notevolmente il vento che puo' creare notevoli difficolta' nel rientro alla base. Per descrivere questi luoghi non basterebbe un libro, debbo solo dirvi di provare ad andarci scegliendo, naturalmente , i mesi di minor esodo. Fate molta attenzione ai traghetti, ai gommoni, ai panfili che sfrecciano incuranti del piccolo naviglio tra le varie isole. Quanto detto puo' sembrare l'opposto della solitudine accennata prima, purtroppo in mezzo al mare sono loro i padroni. Fortunatamente dove per noi bastano alcuni centimetri di fondo a loro necessitano metri di acqua! Dimenticavo di menzionare l'Isola di Caprera che, avendo due coste morfologicamente diverse, regala visioni di rara bellezza mista a stupefazione per alcune sue cale dove incastrata tra le rocce, prolifica una vegetazione rigogliosa e ricca di piccole polle di acqua dolce. Se avete cominciato a sognare non smettete e gettate le basi per una prossima vacanza nella quale potremmo essererne coinvolti... Roberto

camping nautico all'Elba

Tutto quello che vedete rientrera', come per un magico arcano, dentro i kayaks! Certo si deve pensare esclusivamente allo stretto necessario, perche' nel kayak trovano posto molti oggetti ma il problema nasce quando si scende sulle spiagge e bisogna sollevarlo!!!
Con condizioni di mare ottimali tutto e' fattibile, ma come si presenta la risaccha delle onde, tutto puo' diventare veramente problematico se non pericoloso per le nostre gambe. Se un'onda vi dovesse riempire il kayak, non provate a sollevarlo strusciatelo sulla spiaggia sia pure di ghiaia. Comprendo il dolore che proverete nel sentirlo raschiare!! Questa e' la preparazione del campo notturno dopo una giornata di tranqilla pagaiata, in cui percorremmo circa 20 miglia. Non e' cosi' allarmante, anche perche' le bellezze della costa Elbana, le sue piccole e nascoste cale riparate dai venti, i suoi golfi che in alcuni casi prendono l'aspetto di fiordi, stimolano talmente l'interesse di scoprire sempre luoghi sconosciuti, fan passare le miglia anche se la FAME si fa sentire. Il periplo dell'isola d'Elba non comporta grosse problematiche di approdi, se ne possono trovare di tutti i gusti ed in luoghi idilliaci. Conviene naturalmente non fermarsi , per la sosta notturna, in luoghi affollati perche' oltre ad avere eventuali visite da parte della polizia(rari casi) ,r ischiereste di non dormire per tutta la notte causa l'affollamento notturno da parte dei villeggianti e delle coppie stimolate dalla brezza delle notti estive. In circa tre ,quattro giorni completammo la vacanza nautica, fermo restando che le condizioni meteo furono ottimali.
Abbiamo provato questa sanissima e stimolante avventura in compagnia delle nostre rispettive mogli con due kayak doppi. Dobbiamo sfatare la considerazione sulle donne come sesso debole, si sono comportate da vere pagaiatrici senza mai lamentarsi della fatica e del caldo insopportabile. Nessun privilegio e' stato loro concesso tranne i lavori pesanti come il sollevamento dei kayaks. Le gioie godute in loro compagnia non ci hanno fatto rimpiangere le nostre avventure di soli uomini. Ricordatevi sempre di ascoltare i bollettini meteo, o se conoscete le zone, guardate bene il mare ed i venti al mattino,s ono queste attente osservazioni che determineranno l'esito delle vostre vacanze! Per la partenza e' ottima la spiaggia di S.Giovanni nel golfo di P.Ferraio, da dove, solitamente, si decide se compiere il periplo in senzo orario o contrario, questo spettera' alla vostra perizia e pizzico di avventura. BUON VIAGGIO! Roberto

domenica 14 gennaio 2007

Raduno nelle lipide acque della Capraia

Questa e' la piccola baia dell'isola di Capraia, il paese si trova sulla sinistra della foto , arroccato intorno alla vecchia fortezza usata per molti decenni come penitenziario. Adesso e' stata dismessa da tale scopo e si narra che verra'resa fruibile alla gente di buona volonta'. I kayaks che vedete fanno parte di un discreto raduno organizzato da amici di Milano, che ogni due anni sentono il desiderio di ripetere il periplo dell'isola. Sono circa nove miglia di pagaiata tranquilla, velocita' intorno ai tre nodi marini , intercalata da rallentamenti e soste per ammirare la bellezza veramente incontaminata della costa capraina. Il versante ovest e' selvaggio e ricco di grotte, anfratti, grandi scogli erratici che lasciano piccolissimi pertugi in cui si puo' navigare solo con i kayak. Purtroppo in quel lato non ci sono spiagge o ricoveri dove poter sostare in caso di maltempo. Se nel pagaiare alziamo gli occhi e ci soffermiamo ad osservare le piccole valli che scendono a picco su di noi, possiamo ammirare molte palme nane e numerosi pini cresciuti a dispetto della natura su solitarie rocce. Il lato est, sicuramente piu' dolce e piu' riparato dal maestrale, ci offre una piccola spiaggia sabbiosa verso il lato nord/est mentre a sud non si scende se non saltando dal kayak sugli scogli come farebbe un gatto per non cadere in acqua. Da questo versanre si puo' ammirare con entusiasmo la meravigliosa rocca ed alla base del promontorio dove e' ubicata lambiremo le mura di una antica torre genovese, posta a vedetta delle scorrerie saracene. Ora tocca a voi sognare e pensare ad una bella pagaiata in acque blu indaco. Se vorrete fare il periplo dell'isola non dimenticare di informare molto tempo prima L'Ente Parco perche' sono piuttosto rigidi nel consentire il transito di imbarcazioni,anche se sono kayak, nella zona Ovest che fa parte della riserva integrale del parco. Comunque niente paura ,tutto si puo' fare!!!specialmente con il KAYAK!!!!!Mi dimenticavo di dirvi che, appena fuori dalla Punta dello Zenobito, a sud dell'isola, saremo affascinati dalla vista della vicinissima Corsica,(18 Mg marine dalla punta al porticciolo di Macinaggio)e naturalmente potrebbe, dico potrebbe venire la voglia di provare la traversata, ma dobbiamo ricordarci che se la Guardia Costiera ci dovesse'beccare' avremo la certezza di essere caduti in bocca ad uno squalo bianco. Oltre alla legge,che si potrebbe rendere elastica richiedendo un permesso con l'ausilio di barcha appoggio, ricordiamoci che sono sei/sette ore di pagaiata in mezzo al mare con transito di navi e motoscafi, ma ancor di piu' occhio alle correnti che con il maestrale picchiano verso sud/est e L'isola d'Elba dista ''Appena 21 miglia''!!!!!!! Roberto

Piccole regole per star tranquilli


Quando si prende il mare ci sono alcune piccole ma fondamentali regole da rispettare per non incappare in qualche antipatico speronamento; la legge italiana non è cosi chiara im materia di Kayak, infatti legalmente non siamo ne carne ne pesce, ma il più delle volte siamo catalogati come canoe o jole...Ma al contrario, ciò che è molto chiaro, è il comportamento da tenere quando si naviga in prossimità di porti industriali o turistici; se si attraversa un cono o corridoio di uscita di un porto o di una zona attrezzata per natanti, si deve prestare massima attenzione al traffico in transito, dando sempre la precedenza alle imbarcazioni che stanno navigando nel corridoio. I coni o corridoi di uscita e attracco di piccoli porti o semplici attracchi devono essere segnalati dalle apposite boe di segnalazione, mentre i coni dei porti industriali, commerciali o turistici di dimensioni importanti, sono segnalati dai fari di segnalazione verdi e rossi e dalle mede di traffico. E' consigliabile calcolare sempre con buon anticipo l'attraversamento di questi ultimi porti, perchè il moto ondoso provocato dalle imbarczioni di grosse dimensioni potrebbe essere un problema per noi kayakers, anche per i più esperti...Da non trascurare è il rischio che si corre a navigare in prossimità di porti nelle prime ore del giorno e al tramonto, e scontato, nelle ore notturne specialmente se sprovvisti di qualche dispositivo di segnalazione visivo. Anche in mare aperto o sottocosta si deve prestare massima attenzione ad incrociare la rotta delle imbarcazioni, perchè capita spesso che il pilota del natante in avvicinamento non si avveda della nostra presenza data la poca opera morta del kayak in acqua. E' utile vestirsi con colori vistosi o essere provvisti di un dispositivo di segnalazione acustica a fiato; purtroppo le leggi per la sicurezza in mare esistono, ma più che in strada, non è affatto raro trovare chi le ignora totalmente. Per i soci del KCPC esite, vicino ai castelli ricovero, una bacheca dove vengono affisse le leggi vigenti in materia per una sicura navigazione e le ordinanze comunali sulla balneazione, dateci un'occhiata prima di prendere il mare...buon mare a tutti... Gabriele

sabato 13 gennaio 2007

Pescata con la traina

Questa 'discreta' lampuga sono riuscito a catturarla nel mese di settembre con l'attrezzatura che potete vedere nella foto. Canna da dodici libbre, traina madre del 35 con finale del 25. Per esca un artificiale piumato con testa piombata. Velocita' di traina circa tre nodi. Fortunatamente non e' stata la sola preda, se ne sono aggiunte altre di diverse qualita' e grandezze come occhiate, agerti, palamite e due bellissime ricciole. La tachicardia che ci assale nell'attimo in cui il mulinello comincia a 'cantare' e' quasi irrefrenabile specialmente quando la preda, come quella della foto, comincia a voler innabissarsi rubandoci il 'filo' a metri al secondo!Non pensiate che solo le grosse prede d'altura diano filo da torcere, tutto e' proporzionato al luogo in cui si pratica la traina e dagli artificiali che usiamo. Il mare e' grande ed i pesci pascolano, potrebbe accadere di trovarsi in una esperienza degna del 'Vecchio e il Mare'. Roberto

Nevicava Pagaiando

Qusta e' cala del Leone poco dopo aver scattato la foto dell'articolo precedente. Come potete vedere stava nevicando, ma a differenza del paesaggio alpino a cui tutti siamo abituati,questi colori leggermente pastello incorniciati da un cielo 'plumbeo' possono sicuramente infondere un senso di inquietudine. Ma basta fermarci un attimo, con la pagaia di traverso al kayak, per accorgersi che i brividi che ci assalgono non sono dovuti ne al freddo ne alla paura, bensi' a quel pizzico di adrenalina e di semplice esaltazione che quell'attimo e' stato capace di donarci. Roberto

La base nautica del KCPC

Qusto e' il ricovero logistico del KCPC (Kayak Club Porticciolo Chioma) alla foce dell'omonimo torrente. Il luogo molto ben riparato dai venti e dal mare, ci consente di riposare tranquilli durante le notti in cui i venti di Libeccio e di Ponente, soffiano impetuosi. Lo scivolo che si intravede in fondo alla foto, ci permette di entrare in acqua senza incorrere nel fastidioso 'bagnetto' prima della pagaiata e ci evita anche di graffiare il fondo del kayak inquanto e' coperto da un tappeto di gomma. La nostra attivita' non cessa neppure in certe condizioni meteo, anzi possiamo sicuramente affermare che nel periodo invernale la frequenza in acqua e' superiore a quella estiva. Non dobbiamo farci impressionare da queste manifestazioni atmosferiche' perche' una volta entrati nel kayak ci accorgeremo che il nostro calore corporeo, ceduto dalle gambe e dal bacino, ci scaldera' per tutta la nostra pagaiata. Certo bisogna vestirsi con indumenti termici ed indossare un'ottimo paraspruzzi di neoprene, dopo di che cominciare a pagaiare cercando di non sudare troppo e fermarci, possibilmente, solo al rientro alla base. Se siete dubbiosi vi consiglio di provare il fascino del mare invernale, quando ci troviamo a pagaiare esclusivamente in compagnia dell'amico e di qualche coppia di cormorani. Provate e poi ne riparleremo! Roberto

venerdì 12 gennaio 2007

Raduno di Punta Campanella

La punta di Montalto sovrastata dall'omonima torre, si presenta alta e fiera appena cominciamo a pagaiare verso Punta Campanella. Il mare leggermente lungo ci accompagnera' sino alla punta dove si presentera' ai nostri occhi un'incantevole panorama coronato dall'isola di Capri e dai suoi Faraglioni. Come avrete dedotto si tratta del raduno di Punta Campanella , che si svolge ogni anno nel mese di Settembre nella cittadina di Massa Lubrense(www.canoamare.com). Questo avvenimento,che passera' prestissimo come meeting europeo del kayak da mare, e' senza dubbio il migliore di tutti i raduni estivi. L'organizzazione molto capillare ed efficentissima, viene supportata dal tratto di costa compresa tra Punta Campanella ed Amalfi. Le cale che si incontrano pagaiando verso Positano,sono quasi mimitizzate negli anfratti della costa rocciosa, tanto che bisogna passare molto vicino alla costa per scorgerne l'ingressi. Questi piccoli ricoveri per pirati saraceni, nascondono nelle cale delle sorgenti di acqua freschissima! Occorrerebbero molte pagine per descrivere cio' che gli occhi hanno fotografato, percio' l'unica soluzione per dare pace alla curiosita' e' quella di parteciparvi il prossimo Settembre 2007. Mi dimenticavo di informarvi che il mangiare fornito durante i giorni del raduno ha creato un piccolo detto :a Punta Campanella prima si mangia e poi si pagaia!!!! Roberto

Capovolgimento verticale

Cosa ne pensate? Dalla foto le onde non sembrerebbero cosi' cattive ed enormi da immortalarci in in tale posizione. Infatti il problema riguarda l'attimo in cui si forma il famoso rullo frangente e della profondita' dell'acqua, perche' se e' troppo bassa e' possibile che la massa d'urto dell'onda ci tronchi il kayak, se invece e' alta il frangente dopo averci messo in verticale lascera' che il kayak si capovolga secondo l'inclinazione raggiunta. Il capovolgimento verticale e' sicuramente il piu' disastroso, se andra' bene per il kayak speriamo nella fortuna per la nostra spina dorsale! Trovandosi, forse inaspettatamente, in certe situazioni e' necessario mantenere il piu' possibile la calma e piegarsi verso la prua del kaiak quasi a 'baciarne' la coperta e con le braccia cercare di abbracciare strettamente lo scafo per offrire meno superficie possibile all'urto del frangente. La pagaia cercate di non perderla tenendola sotto l'ascella lungo il kayak ed appena fuori dalla 'schiuma' cominciate subito a tornare in assetto per affrontare le altre carovane di onde che di regola permettono di prendere il mare. Tutto questo se siete ancora dentro il pozzetto con la testa rivolta verso il cielo!!!! Roberto

Vecchie tecniche per nuovi kayakers


Chissà perchè quando si parla di Kayak la gente pensa solo a quello fluviale o alla canoa estiva... e pensare che il kayak degli Inuit, degli Eschimesi, e di tante altre comunità nord continentali, oltre ad essere molto più antico dei cugini in acque bianche, era ed è talmente evoluto, che ad esso era affidata sovente la sopravvivenza di intere famiglie di piccoli pescatori. Le rigide temperature, i limitati materiali disponibili e le molte ore passate su queste barche portavano questi popoli a sviluppare tecniche e stili che ancora oggi sono alla base di ogni scuola per kayakers marini. I materiali si evolvono, i disegni dei kayak migliorano, ma i nuovi kayakers avranno una storia se di storia si istruiranno... Gabriele

giovedì 11 gennaio 2007

Raduno maggiolino di S.Fruttuoso

L'Abazia di S.Fruttuoso, custodisce al suo interno i sarcofagi della dinastia dei Doria ed attualmente e' di proprieta' del FAI. Da eremo a dinastia dei Doria ma anche luogo dove gia' i romani giungevano per rifornirsi di ottima acqua potabile che sgorgava e tuttora sgorga all'altezza dell'attuale spiaggia. Infatti questo arenile, un tempo non esistente e dove le imbarcazioni potevano arrivare con le loro prue fin sotto la sorgente, intorno agli anni venti venne modificato da una grossa alluvione che cambio' totalmente l'aspetto di tale luogo, permettendoci oggi di usufruire della spiaggia venutasi a creare. Questa gita organizzata in Maggio da Canoa Verde, e' una manifestazione da non perdere inquanto lambisce luoghi di singolare bellezza come la rada di Portofino e tutto il promontorio di roccia sino a S.Fruttuoso. Pagaiata non estremamente lunga e ben organizzata , sia nel servizio di assistenza che in quello logistico. Il ritrovo avviene, normalmente, nel 'paesetto' di Paraggi che con le sue casette affacciate sul mare rispecchia il tipico ambiente dei pescatori liguri. Roberto

Esercizi invernali di 'Eskimo'

Durante i mesi ivernali, Novembre Dicembre ed anche Gennaio, si puoì partecipare a dei corsi di 'eskimo' organizzati da un club di canoisti dolci. Dolci perche' provengono da acque bianche. Gli esercizi praticati nella piscina hanno il sicuro vantaggio di avere un addetto sempre presente e pronto ad aiutarci in caso di necessita', evitandoci la noiosissima uscita di kayak che poi comporta un ennesimo svuotamento della medesima. Puo' sembrare banale per un navigato kayaker cimentarsi nella ripetizione di vari esercizi, ma in realta' anche lui si convincera' che riprovare per diverse volte le esperienze apprese in acqua di mare, alla fine risulteranno piu' fluide ed anche piu' eleganti nelle loro dimostrazioni. Valutate che avere qualcuno che e' pronto a non farvi uscire, permette di concentrarsi maggiormente nell'affinare la tecnica di eseguzione!! Roberto

Appoggi in mare aperto

Ache in mezzo al mare, non e' da scartare la possibilita' di provare degli appoggi, specialmente se nelle vicinanze c'e' il nostro amico di fiducia pronto ad intervenire in caso di necessita'. Alcuni esercizzi di salvataggi, non sarebbe male praticarli in mezzo al mare dove avvengono con piu' facilita' i capvolgimenti dovuti ad errori o al mare ingrossato. Ci raccomandiamo di uscire sempre con un amico kayaker, specialmente quando si ha intenzione di allontanarci dalla costa; fermo restando di rimanere entro i limiti imposti dalla Guardia Costiera. Noterete che il kayaker non indossa il salvagente! Grave mancanza che alcune volte viene sorvolata per aver indossato una tuta di neoprene. Naturalmente l'eccezione non fa la regola, ed anche il soggetto in foto(Roberto Presidente del Club!!!!!) cerca di non dimenticarsi mai le regole della sicurezza in mare. Roberto

Ultime uscite quasi pomeridiane

Nel mese di Ottobre si puo' sempre affrontare delle uscite tardo pomeridiane per gustare le leggere onde create da un nostalgico ed ormai stanco Maestrale.Dopo questo mese i venti predominanti sono quelli di Scirocco,Libeccio,Ponente e forti Tramontanate,con le quali e' bene fare i conti prima e pagaiare a 'raschia scogli'!
L'ottima Poseidon SSK 7000, naviga con facilita'contro corrente,spinta da un ottimo pagaiatore il nostro Dir.Tecnico Gabriele. Roberto

La nostra costa, Castel Sonnino


Castel Sonnino,un castello non eccessivamente antico infatti risale al 1800/900 e fatto costruire dall'omonimo ministro della guerra.Questo castello,posto sopra una roccia a picco sul mare e' il nostro punto di rifrrimento durante le uscite e le piccole battute di pesca a traina.Infatti con la sua posizione geografica molto avanzata crea due golfi e precisamente quello a nord con il nome di Cala del Leone ed uno piu' piccolo a sud con il nome di cala Maestra, dove esiste ancora il piccolo porticciolo ben riparato dai venti del terzo e qurto quadrante.
Le acque sono piuttosto profonde e per tanto meta di continue immersioni sub.Data la profondita' dell'acqua e delle correnti ,si possono cacciare varie qualita' di pesce pelagico e fare dei graditissimi incontri con branchi di delfini, che nel loro girovagare non disdegnano di 'gustare ottime colazioni' con l'abbondante pesce della zona.
Questo tratto di mare e' veramente affascinante,ma come del resto rientra nella sua natura,va tenuto sempre sotto osservazione perche' anche l'ingresso del semplice maestrale estivo puo' creare dei problemi.Mi riferisco ,piu' che alle onde da non sottovalutare,alla corrente che assume per diverse ore anche la velocita' di due tre nodi.Comunque quanto scritto non deve impressionare,anzi venite a pagaiare in queste acque e ne rimarrete affascinati,vi aspettiamo!!! Roberto

martedì 9 gennaio 2007

KCPC, chi siamo!

Questo Blog è dedicato a chi come noi condinvide la passione del Kayak da mare in tutte le sue sfumature, le sue tecniche, i suoi materiali, le sue applicazioni e le sue infinite sfaccettature.
Il Kayak Club Porticciolo del Chioma è affiliato alla F.I.C.T (Federazione Italiana Canoa Turistica) e alla associazione "Sottocosta". La sede logistica del Club è situata nel porticciolo del Chioma, in via Aurelia Km 300, Castiglioncello(LI), dove oltre ai castelli ricovero dei Kayak , allo scivolo per varare ed alare e alla bacheca soci, si trovano anche i locali spogliatoio e i servizi. L'attività del Club è continua durante tutto l'intero anno solare, e spesso vengono organizzate escursioni in zona, escursioni di lungo raggio per uno o più giorni e partecipazioni a raduni e gite a livello nazionale. Nel periodo estivo è presente anche la scuola di formazione base con istruttori federati.
Per chi fosse interessato alla vita del club, info kayakchioma@hotmail.it