
I migliori auguri di serene festività a tutti gli amici kayakers sparsi per il mondo, che il nuovo anno porti mare buono su tutti i fronti...auguri!!!!!!!
Il KCPC (Kayak Club Porticciolo del Chioma) nasce nel 2006 da un'idea di due sea kayakers livornesi; ubicato nell'insenatura artificiale ricavata dalla foce del torrente Chioma,a Castiglioncello,15 km a sud di Livorno,è immerso in uno dei più bei tratti di costa della riviera degli etruschi.Scopo del KCPC è quello di promuovere ogni forma di conoscenza e attività legata al Kayak marino,di sviluppare le tecniche e le applicazioni di queste magnifiche imbarcazioni a 360°, 365 giorni l'anno.


Si alzino gli stendardi, suonino le trombe e scenda la guardia a dare onore a sua altezza magnificentissima 'Messer Riccardo'!!!!!
NUU CHAH NULTH,questa frase racchide un significato molto vasto che ci fa subito capire quale fosse lo spirito di vita di queste tribu' inuit : TUTTI LUNGO LE MONTAGNE E IL MARE.La Nuu Chah Nulth First Nations,situata nella Pacific Coast of Vancouver Ailand,viene definitivamente formata e legalizzata dal governo Canadese nell'anno 1979.Questa nuova nazione 'tribale' unisce in se molte tribu' di quei luoghi che prima erano considerate gruppi locali separati.Entrando nel loro sito(http://nuuchahnulth.org) e cliccando sulle varie icone che ci interesseranno di piu',si potranno avere delle senzazioni che ci trasporteranno tra di loro.Specialmente il link che riguarda la loro lingua e scrittura vi affascinera' al punto che cercherete di trovare una frase giusta per il vostro interesse.Avendo visto alcune foto dei luoghi dove questo popolo vive,penso che il kayak sia una loro ' appendice fisica',se non camminavano pagaiavano.Naturalmente non dobbiamo illuderci che il progresso non li abbia raggiunti e contaminati.Un loro filosofo o forse un loro sciamano ,per meglio inserirlo nella loro cultura attuale,ha detto: HISHUKISH TS'AWALK' niente e' isolato dagli aspetti della vita che lo circonda.I Nuu Chah Nult credono, come dovremmo fare tutti,nella sacralita' e spiritualita' della terra.Noi popoli 'eletti',che abbiamo e stiamo scrivendo fiumi di parole per ricercare nel ripetersi eterno degli eventi della natura la strada della sapienza e della verita',dovremmo leggere con estrema semplicita' ed umilta' questa frase che racchiude in se tutti i segreti della vita.
La foto non rispecchia certamente le bellezze dei luoghi ne i colori dell'acqua delle innumerevoli cale dell'arcipelago della Maddalena, ma fa riflettere vedere che in altre zone italiane si puo' ancora campeggiare, come in simili baie. Naturalmente la nostra locazione era dentro il campeggio, di cui voglio farne il nome, Abbatoggia, situato sulla punta piu' estrema dell'isola della Maddalena. Quella volta io e mia moglie avevamo scelto di fare base in quel campeggio e di muoversi giornalmente verso le mete che piu' ci affascinavano. E' il paradiso del kayak ed in queste parole e' racchiusa tutta la bellezza, i colori, i profumi di tali luoghi ancora magici. Si puo' pagaiare per ore senza trovare presenza umana, si puo' ancora sceglire quale cala confa' di piu' alle circostanze, si puo' camminare sulle spiagge in sola compagnia di grossissimi corvi che sembrano aquile! Di fronte al camping si aprono a ventaglio le isole dell'arcipelago, che distano da questo non piu' di quattro miglia. Pero' c'è sempre da fare i conti con i venti, perche' nello stretto tra la Maddalena ed il suo arcipelago, l'effetto Venturi fa aumentare notevolmente il vento che puo' creare notevoli difficolta' nel rientro alla base. Per descrivere questi luoghi non basterebbe un libro, debbo solo dirvi di provare ad andarci scegliendo, naturalmente , i mesi di minor esodo. Fate molta attenzione ai traghetti, ai gommoni, ai panfili che sfrecciano incuranti del piccolo naviglio tra le varie isole. Quanto detto puo' sembrare l'opposto della solitudine accennata prima, purtroppo in mezzo al mare sono loro i padroni. Fortunatamente dove per noi bastano alcuni centimetri di fondo a loro necessitano metri di acqua! Dimenticavo di menzionare l'Isola di Caprera che, avendo due coste morfologicamente diverse, regala visioni di rara bellezza mista a stupefazione per alcune sue cale dove incastrata tra le rocce, prolifica una vegetazione rigogliosa e ricca di piccole polle di acqua dolce. Se avete cominciato a sognare non smettete e gettate le basi per una prossima vacanza nella quale potremmo essererne coinvolti... Roberto
Tutto quello che vedete rientrera', come per un magico arcano, dentro i kayaks! Certo si deve pensare esclusivamente allo stretto necessario, perche' nel kayak trovano posto molti oggetti ma il problema nasce quando si scende sulle spiagge e bisogna sollevarlo!!!
Questa e' la piccola baia dell'isola di Capraia, il paese si trova sulla sinistra della foto , arroccato intorno alla vecchia fortezza usata per molti decenni come penitenziario. Adesso e' stata dismessa da tale scopo e si narra che verra'resa fruibile alla gente di buona volonta'. I kayaks che vedete fanno parte di un discreto raduno organizzato da amici di Milano, che ogni due anni sentono il desiderio di ripetere il periplo dell'isola. Sono circa nove miglia di pagaiata tranquilla, velocita' intorno ai tre nodi marini , intercalata da rallentamenti e soste per ammirare la bellezza veramente incontaminata della costa capraina. Il versante ovest e' selvaggio e ricco di grotte, anfratti, grandi scogli erratici che lasciano piccolissimi pertugi in cui si puo' navigare solo con i kayak. Purtroppo in quel lato non ci sono spiagge o ricoveri dove poter sostare in caso di maltempo. Se nel pagaiare alziamo gli occhi e ci soffermiamo ad osservare le piccole valli che scendono a picco su di noi, possiamo ammirare molte palme nane e numerosi pini cresciuti a dispetto della natura su solitarie rocce. Il lato est, sicuramente piu' dolce e piu' riparato dal maestrale, ci offre una piccola spiaggia sabbiosa verso il lato nord/est mentre a sud non si scende se non saltando dal kayak sugli scogli come farebbe un gatto per non cadere in acqua. Da questo versanre si puo' ammirare con entusiasmo la meravigliosa rocca ed alla base del promontorio dove e' ubicata lambiremo le mura di una antica torre genovese, posta a vedetta delle scorrerie saracene. Ora tocca a voi sognare e pensare ad una bella pagaiata in acque blu indaco. Se vorrete fare il periplo dell'isola non dimenticare di informare molto tempo prima L'Ente Parco perche' sono piuttosto rigidi nel consentire il transito di imbarcazioni,anche se sono kayak, nella zona Ovest che fa parte della riserva integrale del parco. Comunque niente paura ,tutto si puo' fare!!!specialmente con il KAYAK!!!!!Mi dimenticavo di dirvi che, appena fuori dalla Punta dello Zenobito, a sud dell'isola, saremo affascinati dalla vista della vicinissima Corsica,(18 Mg marine dalla punta al porticciolo di Macinaggio)e naturalmente potrebbe, dico potrebbe venire la voglia di provare la traversata, ma dobbiamo ricordarci che se la Guardia Costiera ci dovesse'beccare' avremo la certezza di essere caduti in bocca ad uno squalo bianco. Oltre alla legge,che si potrebbe rendere elastica richiedendo un permesso con l'ausilio di barcha appoggio, ricordiamoci che sono sei/sette ore di pagaiata in mezzo al mare con transito di navi e motoscafi, ma ancor di piu' occhio alle correnti che con il maestrale picchiano verso sud/est e L'isola d'Elba dista ''Appena 21 miglia''!!!!!!! Roberto
Qusta e' cala del Leone poco dopo aver scattato la foto dell'articolo precedente. Come potete vedere stava nevicando, ma a differenza del paesaggio alpino a cui tutti siamo abituati,questi colori leggermente pastello incorniciati da un cielo 'plumbeo' possono sicuramente infondere un senso di inquietudine. Ma basta fermarci un attimo, con la pagaia di traverso al kayak, per accorgersi che i brividi che ci assalgono non sono dovuti ne al freddo ne alla paura, bensi' a quel pizzico di adrenalina e di semplice esaltazione che quell'attimo e' stato capace di donarci. Roberto
Qusto e' il ricovero logistico del KCPC (Kayak Club Porticciolo Chioma) alla foce dell'omonimo torrente. Il luogo molto ben riparato dai venti e dal mare, ci consente di riposare tranquilli durante le notti in cui i venti di Libeccio e di Ponente, soffiano impetuosi. Lo scivolo che si intravede in fondo alla foto, ci permette di entrare in acqua senza incorrere nel fastidioso 'bagnetto' prima della pagaiata e ci evita anche di graffiare il fondo del kayak inquanto e' coperto da un tappeto di gomma. La nostra attivita' non cessa neppure in certe condizioni meteo, anzi possiamo sicuramente affermare che nel periodo invernale la frequenza in acqua e' superiore a quella estiva. Non dobbiamo farci impressionare da queste manifestazioni atmosferiche' perche' una volta entrati nel kayak ci accorgeremo che il nostro calore corporeo, ceduto dalle gambe e dal bacino, ci scaldera' per tutta la nostra pagaiata. Certo bisogna vestirsi con indumenti termici ed indossare un'ottimo paraspruzzi di neoprene, dopo di che cominciare a pagaiare cercando di non sudare troppo e fermarci, possibilmente, solo al rientro alla base. Se siete dubbiosi vi consiglio di provare il fascino del mare invernale, quando ci troviamo a pagaiare esclusivamente in compagnia dell'amico e di qualche coppia di cormorani. Provate e poi ne riparleremo! Roberto
La punta di Montalto sovrastata dall'omonima torre, si presenta alta e fiera appena cominciamo a pagaiare verso Punta Campanella. Il mare leggermente lungo ci accompagnera' sino alla punta dove si presentera' ai nostri occhi un'incantevole panorama coronato dall'isola di Capri e dai suoi Faraglioni. Come avrete dedotto si tratta del raduno di Punta Campanella , che si svolge ogni anno nel mese di Settembre nella cittadina di Massa Lubrense(www.canoamare.com). Questo avvenimento,che passera' prestissimo come meeting europeo del kayak da mare, e' senza dubbio il migliore di tutti i raduni estivi. L'organizzazione molto capillare ed efficentissima, viene supportata dal tratto di costa compresa tra Punta Campanella ed Amalfi. Le cale che si incontrano pagaiando verso Positano,sono quasi mimitizzate negli anfratti della costa rocciosa, tanto che bisogna passare molto vicino alla costa per scorgerne l'ingressi. Questi piccoli ricoveri per pirati saraceni, nascondono nelle cale delle sorgenti di acqua freschissima! Occorrerebbero molte pagine per descrivere cio' che gli occhi hanno fotografato, percio' l'unica soluzione per dare pace alla curiosita' e' quella di parteciparvi il prossimo Settembre 2007. Mi dimenticavo di informarvi che il mangiare fornito durante i giorni del raduno ha creato un piccolo detto :a Punta Campanella prima si mangia e poi si pagaia!!!! Roberto
Cosa ne pensate? Dalla foto le onde non sembrerebbero cosi' cattive ed enormi da immortalarci in in tale posizione. Infatti il problema riguarda l'attimo in cui si forma il famoso rullo frangente e della profondita' dell'acqua, perche' se e' troppo bassa e' possibile che la massa d'urto dell'onda ci tronchi il kayak, se invece e' alta il frangente dopo averci messo in verticale lascera' che il kayak si capovolga secondo l'inclinazione raggiunta. Il capovolgimento verticale e' sicuramente il piu' disastroso, se andra' bene per il kayak speriamo nella fortuna per la nostra spina dorsale! Trovandosi, forse inaspettatamente, in certe situazioni e' necessario mantenere il piu' possibile la calma e piegarsi verso la prua del kaiak quasi a 'baciarne' la coperta e con le braccia cercare di abbracciare strettamente lo scafo per offrire meno superficie possibile all'urto del frangente. La pagaia cercate di non perderla tenendola sotto l'ascella lungo il kayak ed appena fuori dalla 'schiuma' cominciate subito a tornare in assetto per affrontare le altre carovane di onde che di regola permettono di prendere il mare. Tutto questo se siete ancora dentro il pozzetto con la testa rivolta verso il cielo!!!! Roberto

L'Abazia di S.Fruttuoso, custodisce al suo interno i sarcofagi della dinastia dei Doria ed attualmente e' di proprieta' del FAI. Da eremo a dinastia dei Doria ma anche luogo dove gia' i romani giungevano per rifornirsi di ottima acqua potabile che sgorgava e tuttora sgorga all'altezza dell'attuale spiaggia. Infatti questo arenile, un tempo non esistente e dove le imbarcazioni potevano arrivare con le loro prue fin sotto la sorgente, intorno agli anni venti venne modificato da una grossa alluvione che cambio' totalmente l'aspetto di tale luogo, permettendoci oggi di usufruire della spiaggia venutasi a creare. Questa gita organizzata in Maggio da Canoa Verde, e' una manifestazione da non perdere inquanto lambisce luoghi di singolare bellezza come la rada di Portofino e tutto il promontorio di roccia sino a S.Fruttuoso. Pagaiata non estremamente lunga e ben organizzata , sia nel servizio di assistenza che in quello logistico. Il ritrovo avviene, normalmente, nel 'paesetto' di Paraggi che con le sue casette affacciate sul mare rispecchia il tipico ambiente dei pescatori liguri. Roberto
Ache in mezzo al mare, non e' da scartare la possibilita' di provare degli appoggi, specialmente se nelle vicinanze c'e' il nostro amico di fiducia pronto ad intervenire in caso di necessita'. Alcuni esercizzi di salvataggi, non sarebbe male praticarli in mezzo al mare dove avvengono con piu' facilita' i capvolgimenti dovuti ad errori o al mare ingrossato. Ci raccomandiamo di uscire sempre con un amico kayaker, specialmente quando si ha intenzione di allontanarci dalla costa; fermo restando di rimanere entro i limiti imposti dalla Guardia Costiera. Noterete che il kayaker non indossa il salvagente! Grave mancanza che alcune volte viene sorvolata per aver indossato una tuta di neoprene. Naturalmente l'eccezione non fa la regola, ed anche il soggetto in foto(Roberto Presidente del Club!!!!!) cerca di non dimenticarsi mai le regole della sicurezza in mare. Roberto
Nel mese di Ottobre si puo' sempre affrontare delle uscite tardo pomeridiane per gustare le leggere onde create da un nostalgico ed ormai stanco Maestrale.Dopo questo mese i venti predominanti sono quelli di Scirocco,Libeccio,Ponente e forti Tramontanate,con le quali e' bene fare i conti prima e pagaiare a 'raschia scogli'!
Questo Blog è dedicato a chi come noi condinvide la passione del Kayak da mare in tutte le sue sfumature, le sue tecniche, i suoi materiali, le sue applicazioni e le sue infinite sfaccettature.